Hai un’attività e durante l’emergenza Coronavirus hai subito gravi perdite economiche? Sei un professionista e a causa del lockdown i tuoi guadagni si sono fermati? Con il bonus Affitti del decreto Rilancio 2020 potresti tirare un respiro di sollievo, almeno per quanto riguarda il pagamento dell’affitto. Si tratta di una misura economica a supporto di tutti i soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione. Ma cos’è nello specifico? Chi può richiederlo e come va utilizzato? Di seguito tutte le informazioni utili!
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Bonus Affitti 2020: cos’è e come funziona
Con il “bonus Affitti 2020” si fa riferimento all’art. 28 del decreto Legge 19 maggio 2020. Nello specifico il Dpcm prevede un credito d’imposta del 60% sull’ammontare mensile del canone di locazione, leasing o concessione di immobili ad uso non abitativo, destinati allo svolgimento di attività industriali, commerciali, artigianali, agricole, turistiche o di attività professionale autonoma. Le agevolazioni per gli affitti mirano a contenere i danni provocati dall’emergenza Coronavirus, con l’obiettivo di venire incontro a tutte le attività che hanno avuto e stanno avendo problemi con il pagamento degli affitti. Tale agevolazione è utilizzabile solo ed esclusivamente in compensazione, ovvero i contribuenti (in questo caso gli esercenti in difficoltà) hanno l’opportunità di compensare i tributi a debito (in questo caso il fitto) con il credito d’imposta.
Nello specifico, il suddetto credito:
- Ammonta al 60% della quota mensile del canone di locazione degli immobili ad uso non abitativo;
- È pari al 30% della quota mensile del canone nei casi di contratti di servizio o affitto d’azienda.
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Credito d’imposta: i beneficiari
Pensi che il bonus Affitti sia piuttosto conveniente e vorresti sapere se anche tu puoi richiederlo? Di seguito tutti i beneficiari previsti:
- I soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, che abbiano registrato un volume d’affari non superiore ai 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello dell’entrata in vigore del decreto;
- Le strutture alberghiere, senza conteggiare i ricavi del periodo d’imposta precedente;
- Gli enti non commerciali – compresi quelli del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti – in riferimento al canone di locazione, leasing o concessione degli immobili utilizzati per le attività istituzionali.
Inoltre, un ulteriore requisito è l’effettiva diminuzione delle attività economiche durante i mesi di marzo, aprile e maggio. La perdita dev’essere almeno del 50% rispetto ai ricavi del mese precedente.
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Come utilizzare il bonus Affitti
Rientri nei beneficiari e non ti è chiaro come utilizzare il bonus Affitti? Di seguito tutte le indicazioni per usufruirne:
- In compensazione tramite il modello F24, con l’apposito codice tributo “6920”. Il modello va presentato esclusivamente tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate;
- Nella dichiarazione dei redditi (quindi con il pagamento del canone già versato per il 2020);
- In alternativa può essere ceduto al locatore, al concedente o ad altri soggetti – come istituti di credito e altri intermediari – i quali possono a loro volta cederlo.
È importante sottolineare che il bonus non è cumulabile con il credito d’imposta già previsto nel decreto Cura Italia. Inoltre, la misura precedente dipendeva dalla categoria catastale di riferimento dell’immobile, mentre il provvedimento recentemente varato si basa solo suo effettivo utilizzo.
Se hai bisogno di informazioni aggiuntive, consigli o ulteriori suggerimenti, non esitare a contattarci! Lavoriamo per te costantemente.