Ti interessi di aste immobiliari e vorresti fare un investimento conveniente, ma il Coronavirus ti ha bloccato in casa?
Sei un debitore o un creditore, e ti stai preoccupando per gli attuali andamenti del mercato immobiliare? Cerchi di continuo informazioni sul web ma non trovi nulla che ti chiarisca definitivamente la situazione? Proviamo a fare ordine tra quarantena, restrizioni, normative e mercato immobiliare: ecco che succederà alle aste immobiliari dopo il Coronavirus.
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Aste immobiliari: quando ripartiranno?
Al momento è tutto fermo, ma quando potrai cominciare a pianificare il tuo investimento immobiliare? Inevitabilmente il Coronavirus ha creato disagi, dalla sanità alla società intera, estendendosi a macchia d’olio in tutto il mondo. È chiaro che tutto ciò abbia un effetto non da poco anche sull’economia: che succederà al mercato e alle aste immobiliari? Nella conversione del decreto “Cura Italia” – pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 aprile scorso – è prevista la sospensione per sei mesi delle attività dei tribunali e quindi anche delle procedure giudiziare. Nello specifico, soprattutto per i pignoramenti immobiliari inerenti le prime abitazioni, precedenti o successivi all’emergenza, la proroga prevista per la liberazione degli immobili è stata prolungata di altri sei mesi. Di conseguenza, essendo le aste immobiliari delle vere e proprie udienze, la probabile ripartenza al momento sarà ad ottobre 2020, considerando però in più il classico periodo obbligatorio di “pubblicità” di almeno 45 giorni.
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Aste immobiliari: due facce della stessa medaglia tra debito e credito
Le normali fasi del processo di vendita con le aste immobiliari sono – inevitabilmente – intralciate dalla situazione di emergenza vigente. Le aste immobiliari prevedono sicuramente spostamenti e contatti ravvicinati, per fare qualche esempio:
- La visita dell’immobile in primis;
- Il deposito della busta;
- Il presenziare all’attività di vendita, per le procedure effettuate con modalità analogiche;
- Spostamenti verso più luoghi in genere.
Analizziamo le conseguenze di simili restrizioni:
- Come offerente medio, probabilmente sarai attualmente più impegnato nell’arginare i possibili contatti con le persone – per una questione di sicurezza – piuttosto che pensare ai tuoi investimenti;
- Se sei un debitore, e quindi è nel tuo interesse che la vendita si concluda al prezzo più alto possibile, verresti danneggiato per la scarsa partecipazione degli offerenti;
- Se sei un creditore, sarai comunque predisposto molto più verso una vendita conveniente, in quanto è anche nel tuo interesse che la parte debitrice riesca a sanare completamente il debito. Di conseguenza, anche tu potresti essere danneggiato dalle restrizioni vigenti.
Risulta piuttosto chiaro che tutte le parti della procedura civile – men che l’offerente – risultino danneggiate dall’emergenza causata dal Covid-19. Ci auguriamo fortemente che tutti i Tribunali Italiani emanino misure adeguate, che abbiano il miglior impatto possibile nelle sfere patrimoniali di creditori e delle parti debitrici.
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E se acquistare fosse la soluzione?
Una maggiore disinvoltura degli offerenti, conseguentemente, cambierebbe in positivo la situazione. Certo è che la situazione potrebbe essere davvero conveniente per chi è propenso all’acquistare case con le aste immobiliari. In questo periodo di incertezze, è probabile che ti senti più tranquillo tenendo i tuoi risparmi al sicuro, “parcheggiati” in banca, piuttosto che acquistando un immobile. E se invece l’investimento giusto, in questo periodo di ribasso, ti desse l’occasione che aspettavi da una vita?
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